È la storia nostalgica di un irriducibile esercente che resiste alle leggi di mercato, di sviluppo tecnologico e avversità climatiche, pur di tenere aperto al pubblico il suo cinema di provincia. La regia è completamente eclissata dal carattere forte del protagonista che tende a dirigere tutto, non solo il proprio esercizio e le due simpatiche collaboratrici, ma anche il publico in sala ed evidentemente anche il regista del film, che partito da un soggetto libero e spontaneo sarà costretto a montare scene, sì semplici, ma di un film tutto sommato poco naturale.